
Venerdì 11 aprile, alle 18:30, alla società dello stucco in via Cavour 43, sarà inaugurata la mostra Dal diario di bordo della Calypso, con 28 immagini storiche dei viaggi del comandante Cousteau e del suo equipaggio.
L’esposizione sarà arricchita da cimeli della subacquea, come le fotocamere Nikonos Calypso, inventate da Cousteau, e l’esposizione di attrezzature di diverse epoche.
Nel 1956, con l’aiuto di un giovane Louis Malle per la regia, Jacques-Yves Cousteau girò il suo primo kolossal sottomarino, sfruttando lo stesso titolo del suo primo libro pubblicato pochi anni prima. Il film, che si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1956 e l’Oscar come miglior documentario nel 1957, era uno dei primi a mostrare a colori l’ambiente sottomarino, e fu girato da un team di sommozzatori con il supporto della nave Calypso.
Per gli standard odierni, la lavorazione del film fu molto violenta: martellate e dinamite sui coralli a scopo di campionamento, mancanza di rispetto dei sommozzatori verso le specie incontrate, il ferimento di un capodoglio adulto, la mattanza degli squali richiamati dalla scia di sangue dispersa da un piccolo di capodoglio travolto e ferito gravemente dalla nave e per questo ucciso e legato alle mura dell’imbarcazione dai marinai, cavalcate e addirittura pic nic su tartarughe giganti.
In seguito Cousteau sarebbe poi diventato un grande riferimento per la preservazione ambientale. Per chi ha vissuto la tv degli anni 60/70 è consolidato il ritornello “Dal diario di bordo della Calypso” che annunciava le nuove avventure di Cousteau e dei suoi compagni. Tanti gli esperimenti vissuti attraverso i suoi film, dalle case sottomarine ai viaggi in tutti i mari del mondo, con immagini spettacolari e per il pubblico del tutto inedite. Il comandante fu uno dei grandi pionieri delle immagini sottomarine, da quelle cinematografiche alle fotografie. Fu lui a inventare al prima macchina fotografica subacquea, la Calypso diventata dopo l’acquisizione da parte della Nikon la leggendaria Nikonos. La mostra, ispirandosi al libro Qui Calypso di Philippe Diolé e Albert Falco, mitico capo sommozzatore delle spedizioni, vuole raccontare quel mondo, leggendario e irripetibile.